A Scuola di Libertà, settima edizione – adesioni aperte

La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, di cui la Conferenza Regionale del Veneto è membro attivo, organizza per il settimo anno il progetto “A scuola di libertà” per portare i temi del carcere nelle classi delle scuole italiane, con lo scopo di confrontarsi con gli studenti sulla facilità con cui vi può essere lo “scivolamento” in comportamenti a rischio che si configurano nella maggior parte dei casi come veri e propri reati. Obiettivo è quindi ragionare assieme agli studenti sia dei rischi sia dei pregiudizi che riguardano il carcere e il mondo della pena in generale. Tema di quest’anno è la prevenzione.

Tutte le edizioni del progetto hanno riscosso un grande successo nella nostra regione, con la partecipazione di decine di istituti e l’alto gradimento sia da parte degli studenti sia dei docenti coinvolti.

 

Per la provincia di Belluno è referente l’associazione Jabar, attiva da 5 anni nel territorio per la sensibilizzazione e l’informazione sui temi del carcere, della legalità e della privazione della libertà. Questa è il terzo anno in cui il progetto viene proposto agli istituti del nostro territorio. L’intenzione è quella di riproporre l’iniziativa per l’anno scolastico 2019/20. Il successo e l’ottima accoglienza di “A scuola di libertà” ci fa ben sperare per l’andamento della presente edizione.

La proposta si rivolge agli istituti secondari superiori e inferiori per permettere l’inserimento nella programmazione scolastica a partire dal 15 novembre, giorno della partenza nazionale ufficiale del progetto.

Le scuole interessate dovranno inviare la loro adesione ad [email protected] con l’indicazione del docente referente e delle classi interessate. Verranno quindi costruiti appositi percorsi formativi gratuiti dalle 2 alle 8 ore per dialogare sul diritto penale, sulle responsabilità civili e sulla configurazione del carcere in Italia, portando anche esempi tratti dalla realtà bellunese.

La manifestazione in passato è stata riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), pertanto ci auguriamo che possa essere ritenuta pregevole e degna di essere divulgata anche nel nostro territorio.